ISSN 2282-3425 (Print)
ISSN 2282-6157 (Online)
Volume: 7 - Fascicolo: 1 - Anno 2019 |
La salute mentale in carcere: assistenza infermieristica e tutela della salute
Mental health in prison: nursing assistance and health protection
DOI: 10.12864/HPM.2019.169 di Ione Moriconi, Lucia De Nittis Obiettivo di questo studio è stato l’approfondimento degli aspetti della salute mentale in carcere, che è una delle principali urgenze del sistema penitenziario. La chiusura degli OPG e la conseguente fine dell’internamento di detenuti che manifestavano problemi di salute mentale, ha reso evidente il problema della carenza di assistenza psichiatrica con la conseguente presa in carico dei malati mentali in ambito penitenziario.
È stata condotta una ricerca documentale nelle banche dati internazionali di studi scientifici (Pubmed, Medline) e sono stati consultati numerosi articoli di riviste infermieristiche (Nurse24, Tempo di Nursing, L’infermiere), per identificare le competenze e responsabilità dell’infermiere nel migliorare la qualità di vita, in termini di salute psico-fisica, del paziente all’interno delle carceri. La ricerca si è servita di un breve excursus storico-legislativo della Sanità Penitenziaria per comprendere il perché della presenza di detenuti portatori di disturbi psichici in un contesto di per sé patogeno, per essi incompatibile; concetto chiarito anche grazie ad un’intervista con il Dottor S. A., Garante dei detenuti del Lazio. Inoltre, è stata condotta un’altra intervista ad un ex detenuto (ora presidente dell’associazione ExDON), il signor P. I., che ha permesso di comprendere al meglio le condizioni detentive. Dall’analisi degli studi considerati sono state identificate: le problematiche che ostacolano il miglioramento della qualità di vita e la promozione della salute di questa particolare categoria di pazienti; gli interventi e i programmi che andrebbero messi in atto; infine, quello che risulta essere il ruolo dell’infermiere all’interno del contesto carcerario. I risultati trovati non dimostrano un miglioramento significativo della situazione detentiva in Italia negli ultimi anni, infatti, assistiamo ad una riduzione del personale penitenziario e ad un aumento del tasso di sovraffollamento dei detenuti, pur tuttavia fortunatamente si assiste ad una staticità per quanto riguarda i tassi di suicidio in carcere. Un approccio diverso nei confronti del carcere da parte della società e l’attuazione di nuove norme circa la sanità in ambito penitenziario, potrebbero aiutare il soddisfacimento dell’individuo detenuto, attraverso una relazione terapeutica e un adeguato processo di nursing specifico per la persona. Abstract Mental health in prison: nursing assistance and health protection The objective of this study was the deepening of the aspects of mental health in prison, which is one of the main urgencies of the penitentiary system. The closure of the OPG and the consequent end of the internment of prisoners who manifested mental health problems, made evident the problem of the lack of psychiatric assistance with the consequent acceptance of the mentally ill in the penitentiary area. A documentary research was carried out in the international databases of scientific studies (Pubmed, Medline) and numerous articles in nursing journals (Nurse24, Tempo di Nursing, The nurse) were consulted, to identify the skills and responsibilities of the nurse in improve the quality of life, in terms of psycho-physical health, of the patient in the prisons. The research has made use of a brief historical-legislative excursus of the Penitentiary Health to understand the reason for the presence of prisoners carrying mental disorders in a context that is inherently pathogenic, incompatible for them; concept clarified also thanks to an interview with Dr. S. A., Guarantor of prisoners of Lazio. In addition, another interview was conducted with a former detainee (now president of the ExDON association), Mr. P. I., who made it possible to better understand the conditions of detention. From the analysis of the considered studies we identified: the problems that hinder the improvement of the quality of life and the health promotion of this particular category of patients; the interventions and programs that should be implemented; finally, what appears to be the role of the nurse within the prison context. The results found do not demonstrate a significant improvement in the prison situation in Italy in recent years, in fact, we are witnessing a reduction in prison staff and an increase in the rate of overcrowding of prisoners, although fortunately we are witnessing a static with regard to rates of suicide in prison. A different approach to prison by the company and the implementation of new rules on health in the penitentiary sector could help the individual being satisfied, through a therapeutic relationship and an appropriate person-specific nursing process. |